SPAZIO COME INFORMAZIONE

Il concetto di spazio è cambiato, di base il concetto di spazio è qualcosa che si trova al centro della questione architettonica, se n'è parlato con Gehry quando si parlava di spaziare e separare.
Bruno Zevi ammirava l'architettura organica, in particolare quella di Wright e Alvar Aalto, infatti nelle loro architetture ritornava il tema della centralità.

SPAZIO-ORGANO

Parlando di spazio....un riferimento alla medicina: gli organi.
Di base ogni organo ha una funzione che è molto legata alla forma che l'organo stesso ha.
Questo rapporto tra forma e funzione si rivede nell'architettura del passato, dove il tema della funzionalità era centrale.
Inoltre questo spazio-organo è per definizione dipendente da un fattore unico, quindi "il come lo utilizzero", e questo genera un modello gerarchico, in quanto l'unico input è proprio quello dell'uso.
Come detto il tema dello spazio centrale era tipico di Wright, si pensi in questo caso al Guggheneim di New York.


La funzione è il museo e la forma è il nastro/percorso dove si possono esporre le opere d'arte.

SPAZIO-SISTEMA

Ad un certo punto in architettura si inzia a pensare a qualcosa di ben più ampio, possiamo partire sempre da un esempio legato al mondo della medicina, in questo caso orientale, che si sofferma di più sul curare il corpo nella sua interezza, si pensi all'agopuntura.
Si creano in architettura dei sistema di più spazi che s'intersecano tra loro, senza concentrarsi su un unica idea, quasi a ricordare il grafico della booleana.
Grazie ai nuovi sistemi informatici si arriva a soluzioni più complesse, il caso del Guggheneim di Bilbao di Gehry.


SPAZIO-INFORMAZIONE

Si ha l'idea che siamo nella fase dell'informazione, la nostra città non si basa più sullo zooning, ma sul network, sui collegamenti, non è più monofunzionale, ma multitasking, il modello è al centro dell'architettura, si parla di reificazione, di protesi tecnologiche.


Nelle lezioni precedenti si è parlato di spazio, nello specifico si è parlato dello spazio come costrutto mentale, in quanto esso non esiste, ma lo percepiamo perchè riusciamo a percorrerlo, ergo vive in funzione del tempo.

Lo sapzio invisibile può essere udibile e proiettabile?
Lo spazio in che senso esiste?

Si potrebbe partire da un ragionamento che tratta un altro tema, molto simile a quello dello spazio, che è quello dei colori.
Il colore esiste realmente?

MOTIVO CONTESTUALE

Il colore ha valenza contestuale. Come si vede nell'esempio mentre nel primo caso il colore centrale sembra dipendere dai laterali, nel secondo caso sono tutti autonomi.


MOTIVO FISIOLOGICO

Dipende dai coni degli occhi. Si pensi agli uccell che ne hanno di più, 4, grazie a questi vedono più colori rispetto all'uomo, i mammiferi invece ne hanno solo due e ciò li porta a vedere in bianco e nero. L'uomo, essendo dotato di 3 coni, riesce a mediare tra i due.


MOTIVO COGNITIVO

Dipende dal luogo. Si pensi agli eschimesi, hanno differenti modi di descrivere il bianco.



Quindi alla domanda "esiste il colore?" si risponde che esiste la radiazione elettromagnetica, ma dipende da come queste vengono colte dall'individuo, quindi  da come questo le trasformi in informazione.


Lo stesso vale per lo spazio che esiste per tre motivi principali:
  • CONTESTUALE
  • FISIOLOGICO
  • COGNITIVO


Fonti:


Illustrazioni:














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