CRISI, MODERNITA', ESTETICA DEL CAMBIAMENTO

Etimologicamente, 'moderno' significa semplicemente "ciò che appartiene al presente".      (Treccani)

Durante gli anni '20 vi furono i primi congressi in cui si discuteva di un'architettura e di un'urbanistica funzionali. All'interno della città moderna dovevano svolgersi armoniosamente quattro attività: abitare, divertirsi, lavorare e spostarsi. Si cerca un'estetica moderna, un linguaggio nuovo. Il mondo moderno è il mondo industriale, astratto, dinamico.

In questo periodo la Modernità modifica la CRISI in VALORI.

Anche durante il Rinascimento vi furono delle invenzioni, dei cambiamenti che hanno portato il periodo ad essere definito come moderno, in senso rivoluzionario. L'invenzione che ha cambiato e sconvolto il modo di fare architettura è la PROSPETTIVA. Tramite l'esperienza Brunelleschi trova e codifica il modo di rappresentare la realtà tramite questo nuovo strumento, che definisce un vero e proprio punto di svolta per il mondo dell'architettura. 

Anche qui la "crisi" dovuta al nuovo strumento porta a nuovi valori.

La crisi si riferisce:

  • brown area(le urban voids vanno risolte e capite, sono aree dismesse da risanare per ridare valore alla città costruita)
  • paesaggio(per i CIAM il concetto di verde era relegato ad area verde alternata all'edificato, mentre va approfondito il concetto di paesaggio)
  • comunicazione(il tema della comunicazione è centrale nell'era informatica. Il prodotto si vende per il racconto prima che per la forma. Questo definisci la sua competitività. Si vende prima il contenuto del contenente )
  • spazio come concetto(lo spazio dipende dal tempo, non è qualcosa di reale, la materia lo è, lo spazio è un costrutto mentale, lo si vive muovendosi nel tempo)


La prospettiva non è solamente un modo per disegnare e definire un oggetto nello spazio, ma diventa essa stessa il vero protagonista dell'architettura che, tramite l'oggetto architettonico, esalta la prospettiva.

Brunelleschi in tal senso è assolutamento moderno per la sua epoca.

Basilica di San Lorenzo, Firenze, Brunelleschi, 1420















Le linee vengono evidenziate dalla differenza cromatica






Anche qui la cromia e l'utilizzo dei materiali crea una specchiatura tra il controsoffitto e la pavimentazione.






L'arco a tutto sesto rimpiazza quello ad ogiva, in quanto facilmente deformabile in prospettiva. Così viene scelto un arco di facile lettura.






L'elemento caratteristico è l'ordine, qui Brunelleschi si distingue per il caratteristico "dado brunelleschiano" posto in cima al capitello.






La ripetizione dell'arco e dell'ordine scandiscono la sezione della basilica, insieme alle proporzioni e ai rapporti tra le parti.






Inoltre Treccani ci ricorda che la parola moderno si può riferire a qualcosa "che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi".

La parola chiave, infatti, è "riferisce" e come detto precedentemente Brunelleschi era estremamente moderno proprio per la sua capacità innovativa di utilizzare l'architettura come uno strumento per rappresentare una realtà che è prospettica.

Da questo se ne deduce che il termine stesso di "moderno" può avere svariate connotazioni ed essere, quindi, facilmente interpretabile. Tra l'altro, nel parlato comune, spesso si usa la parola "moderno" pensando a qualcosa che è strettamente legato ad una realtà estremamente vicina alla nostra. Si pensi alle semplici ricerche che si fanno sui motori di ricerca quando si digitano "arredi moderni", "architettura moderna", "quadri moderni"... e poi si fa una nuova ricerca utilizzando questa volta la parola "contemporaneo". 

I risultati sono pressocchè i medesimi, quindi, credo che ci sia un problema di base, legato all'uso della parola nella collettività, che porta il termine "moderno" ad essere associato all'attualità.

Si parla di modernità come concetto problematico, perchè idealizzato come "presente sempre in mutamento", quasi a fondere la parola moderno con la parola novità. Di nuovo, ad oggi si parla di società "moderna", dove il processo di modernizzazione delle città porta le stesse ad essere definite come delle Smart City, e, quindi, proponendo questo come modello di città.

Lo studio della storia ci insegna a catalogare maniacalmente gli eventi storici e, quindi, ad etichettarli tramite una caratteristica peculiare del periodo: per chi studia la storia dell'architettura, alla parola "Modernità" si collega una data ben precisa, mentre per chi studia la "Storia Moderna", lì, il periodo è ben più ampio.

Da ciò se ne deduca che il termine è estremamente elastico e varia in funzione del contesto.

Come per il concetto di paesaggio, in quanto rappresentazione condivisa collettivamente, può essere il concetto di modernità così contestuale da dipendere dal come la collettività ne parla?



Fonti:

-Treccani, Modernità

-Treccani, Moderno

-Antonino Saggio, L'impatto dell'Informatica nella Città e nella ricerca architettonica contemporanea







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