RIDEFINIRE I CONFINI DELL'ARCHITETTURA

STRUMENTI COGNITIVI E STRUMENTI OPERATIVI COME SFIDA PER RIDEFINIRE I CONFINI DELL'ARCHITETTURA
PARTE A

Cosa definiva nel passato l'architettura era la cosiddetta Triade Vitruviana.


Con il tempo e, quindi, con l'evoluzione, anche e soprattutto tecnologica e informatica, si sono aggiunte altre variabili.

Ci viene insegnato nei primi anni di architettura a riferirci alla Firmitas, all'Utilitas ed alla Venustas come principi fondamentali dell'architettura, principi che pian piano scemano nel tempo e durante gli studi delle varie materie ciò che sembrava essere una certezza viene lasciato in disparte per seguire un altro tipo di approccio basato sul Processo Edilizio.



I confini, quindi, sono ben più ampi. 

Inoltre, anche rispetto al contesto, a ciò che ci circonda, è cambiato il tipo di approccio, tant'è che si parla di Paesaggio.

Per parlare di paesaggio è importante anche definire cos'è l'estetica, e attraverso la pittura ci si può arrivare.
Il paesaggio nasce in un determinato momento, nasce come concetto proprio per il fatto che è una costruzione, un'interpretazione del mondo, e nasce con i fratelli Lorenzetti che iniziano a rappresentare nei loro dipinti il cosiddetto paesaggio toscano.


Non è una semplice rappresentazione estetica, ma dipende dalla collettività e per questo è in continua evoluzione, perchè nel tempo cambia. Importante è precisare che il paesaggio non è la cosa, ma è l'interpretazione della cosa, che può essere la natura o la città o altro.

Il paesaggio ha anche valore politico, in quanto va difeso e tutelato, ha valore estetico e, quindi, di condivisione.

Il rapporto tra arte e paesaggio è molto forte, sembra quasi un'annunciazione della nuova realtà, ma al contempo è anche una riflessione di qualcosa che già c'è, nel caso dei fratelli Lorenzetti si punta l'accento su una realtà già esistente, che è quella del paesaggio urbano. 
Si pensi all'epoca industriale, dove standardizzazzione e regolarità erano in principi cardine e di come questo si sia poi riflesso nell'arte di Mondrian.


Sembra quasi un  manifesto di architettura dove le vie sono segnate con assi perpendicolari, gli edifici con grandi blocchi colorati e nel mezzo il vuoto che è l'isolato. Un disegno che probabilmente si può sovrapporre a quello della planimetria dell'Eur o di altre città ben strutturate secondo una maglia rigida.
Il paesaggio è un processo della natura, ma importante precisare che è anche un processo antropico.


Molto interessante è anche la rappresentazione della città che descrive Klee, una città fatta di tessiture anzichè di distaccamenti.



Questa tessitura la si può facilmente ritrovare sulla superficie della terra.

In arte ci sono molti riferimenti al paesaggio;

In inglese il concetto di paesaggio è molto più elastico essendo di fatto un nome composto: Landscape (land:terra & scape:visione).
In quanto visione di un determinato tipo di prospetto alla parola "scape" può esservi associato un altro termine e così si vengono a configurare scenari differenti.

Il paesaggio può essere anche mentale: una forma ibrida tra paesaggio e costruzione mentale. 
Il paesaggio nuovo che viene a configurarsi è fatto d'informazioni, che modella la città in forme differenti tra loro, d'interazione, tra l'uomo e un paesaggio fatto di schermi o visto attraverso gli schermi, di un ricercato rapporto con la natura che riconquista la città, il costruito.


Elizabeth Diller & Ricardo Scofidio creano così un paesaggio surreale che va dal costruito materiale (il reticolo) al costruito immateriale (la nube).

Ma, oltre, a spiegare in che modo rivediamo nel Blur Building il concetto di paesaggio mentale, c'è da dire che l'immagine diventa surreale per la collettività senza che vi sia dato un motivo specifico; è inconscio. 

Il tema del surreale viene già sviluppati in molteplici esempi della storia.

Come per la Scarzuola c'è un racconto fatto di percorsi e luoghi simbolici, così anche in Destino di Dalì possiamo rividervi un percorso onirico ricco di simboli e significato. Si richiamano così i ruoli dell'interazione e della natura.




Si crea così un nuovo tipo di visione dei luoghi, anche virtuale, dove il soggetto varia nel tempo, come nel caso del videogioco Superliminal, in base alle scelte individuali, ai movimenti del personaggio tutto ciò che c'è intorno muta in maniera assolutamente unica e singolare. Anche qui ritorna l'interazione e l'informazione.

Un gioco che prende molto spunto da Borromini e, quindi, da Galleria Spada, dove ciò che si vede non è la realtà e tutto cambia in base all'interazione tra spazio e uomo.



Anche i disegni di Escher variano in base al punto di vista, al modo in cui li si osserva, al particolare che si è deciso di osservare.







Vanno così a definirsi degli spazi, quasi metafisici, di città completamente trasformate, in continuo movimento, come nel caso di Superstudio e Archizoom.
Enormi edifici abbracciano e incorporano la natura creando qualcosa di completamente nuovo.
Nel caso più estremo, con Archigram abbiamo le walking city.
La natura sovrasta città che per necessità si sposta, questo grazie alla tecnologia, all'informazione.



PARTE B
Si aprono nuovo scenari grazie ai nuovi strumenti ad oggi disponibili, strumenti che come già detto precedentemente creano una criticità.
La fotografia, che inizialmente ha definito un salto di paradigma portando l'artista a dover superare la macchina, è diventato uno strumento tramite il quale materializzare lo spirito.

L'informazione può diventare strumento, come nel libro "Datemi una corda e costruirò".



Si può così costruire qualsiasi forma geometrica grazie all'utilicco di una corda e un cerchio, si definiscono così il triaangolo equilatero, il pentagono ed, infine, la sezione aurea.



Si definisce così un rapporto ( c:a=a:b=φ) dove φ=1,8... è definito da una relazione ben precisa.
Da questa geometria ne possono nascere altre, come i triangoli aurei che si muovono su base logaritmica.

Spesso si pensa all'architetturaa come un insieme di punti uniti tra loro e poco si pensa all'effettiva geometria che definisce una facciata, un portico, una pianta...

SULLA CITTA' (REBUILDING NATURE VS FAR WEST)

I CIAM immaginano una città in costante espansione, il verde era sostanzialmente un'alternanza tra pieni e vuoti, mentre più complesso è il concetto di paesaggio

 (ANTI ZONING VS ZONING)

 Lo zoning fa sì che tutto sia monofunzionale, poco dinamico e poco connesso tra le varie parti, mentre come dice anche Zenetos le aree dovrebbero comunicare di più tra loro, essere convergenza, intersezione traa le aree.

 (MIXITE' VS FUNNZIONALITA')

Anche qui ritorna il tema della funzionalità, o meglio della monofunzionalità, che dovrebbe invece essere sostituita da concetti più complessi che si rifanno al multitasking, che genera sicuramente luoghi più interconnessi.


Fonti:










 

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