CONVENZIONE, RELATIVITA', INFORMAZIONE 


La materia prima dell'architettura è senza dubbio l'informazione, alla quale ci si arriva tramite un processo cognitivo.

I dati, alla base dell'informazione, sono oggetto di molteplici convenzioni. Quando si parla di CONVENZIONE ci si riferisce alla modalità tramite la quale leggiamo un dato e qui nasce anche la sua relatività.


Quando viene applicata una convenzione ad un dato si parla di informazione e l'insieme delle informazioni definisce il sistema informatico. É, quindi, necessario scegliere una convenzione, in quanto il sistema informatico deve sapere come operare, a differenza della vita quotidiana dove l'informazione resta tale e non vi è alcuna dipendenza dalla convenzione.

Informare significa modellare secondo la forma.       (Zanichelli)

Il modello è uno schema scientifico elaborato per rappresentare fenomeni o enti e dipende dall'ambito (scientifico, matematico...). Il modello è la forma che assumono le informazioni.

In informatica si opera attraverso modelli, un esempio è il sistema BIM. Il Building Information Modeling indica un metodo per l'ottimizzazione della pianificazione, realizzazione e gestione di costruzioni grazie all'aiuto di un software. Tramite esso tutti i dati rilevanti di una costruzione possono essere raccolti, combinati e collegati digitalmente.




Riconoscere un dato nella realtà è importante. Qualsiasi pezzo della realtà è un dato ed ogni dato è suscettibile di qualsiasi sistema.

Non si chiede più un progetto, ma un modello del progetto (fisico, strutturale, impiantistico...).

Anche nella storia della rappresentazione sono state adottate varie convenzioni per arrivare ad un determinato tipo di elaborato.

Da notare le prime carte geografiche che avevano proporzioni e assialità completamente differenti dalla realtà.



Anche oggi la rappresentazione bidimensionale della terra è leggermente falsata, questo perchè è difficile rappresentare una realtà "sferica" su una superficie piana.
Questo perchè dalla convenzione dipende il tipo di modello generato.
Sono state realizzate molte carte geografiche, le più importanti:

Molto interessante è un sito che riporta la vera misura di ogni stato.













Interessante è come la rappresentazione influisce sulla percezione della realtà.Ancora più interessante è il fatto che in base al tipo di convenzione, di regola che do ad un sistema, cambia automaticamente il suo modello.

Un caso particolare in cui la rappresentazione falsata di una cartina metropolitana ha in realtà semplificato la visualizzazione e l'utilizzo della cartina stessa.

















Un nuovo tipo di convenzione è stato utilizzato:
  • colori distinguibili per ogni linea
  • schematizzazione dell'insieme
  • angoli a 45° 
  • linee verticali e orizzontali
  • simboli rappresentativi dei luoghi
  • distanza tra stazioni costante


Un altro "strumento" che ha rivoluzionato l'informatica e la matematica e più in generale la vita di tutti i giorgni è stato lo 0.
In reltà invenzione, frutto di astrazione, lo 0 nasce per una questione di necessità.

"La prima comparsa dello zero risale all’epoca dei Sumeri, cioè a circa 3 mila anni fa. Era un simbolo della scrittura cuneiforme, formato da due incavi inclinati che indicava l’assenza di un numero. Un simbolo simile era utilizzato di tanto in tanto anche dagli Egizi, ma soltanto tra altri numeri, mai all’inizio o alla fine di una serie. Le antiche civiltà cinesi non hanno uno zero vero e proprio, ma l’uso dell’abaco, il precursore della calcolatrice, fa supporre che comunque fosse noto il concetto di valore nullo. I Maya, al contrario, avevano un simbolo, ma non lo utilizzavano nei calcoli. Lo sviluppo dello zero in senso moderno va fatto risalire alla cultura Hindu, anche se il padre dello zero è considerato universalmente il matematico arabo Muhammad ibn Musa al Khwarizmi (800 dopo Cristo) che lo introdusse tra i numeri oggi noti come “arabi”. L’uso dello zero rese subito i calcoli più rapidi e precisi, permettendo l’introduzione di regole di calcolo (i cosiddetti algoritmi) che consentivano di eseguire sulla carta operazioni prima possibili solo con l’ausilio dell’abaco. Il termine “zero”, che deriva dall’arabo sifr (“nulla”), fu usato per la prima volta in Occidente dal matematico italiano Leonardo Fibonacci nel 1202."       
(Focus)

Nella lezione si è parlato anche dell'anello di retroazione dell'informazione, ma cos'è?






Dall'intuizione il ciclo riparte.





Fonti:









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