AUTORITRATTO

Ragionando sul sistema vettoriale, mi sono soffermata sulla questione della curva; inizialmente realizzata tramite piccoli segmenti, si è, successivamente, pensato ad una modalità più appropriata di definirla tramite equazioni e, quindi, tramite una descrizione di tipo matematica.

In un certo senso, l'utilizzo di questo nuovo strumento ha generato una crisi iniziale legata più che altro all'approccio. L'idea era quella, tramite l'autoritratto di dare un valore aggiunto allo strumento vettoriale.

Inoltre, mi sembrava interessante il rapporto tra la città e il suo modo di concettulizzarla. 
Paragonando la città stessa ad un insieme di punti, si potrebbe, poi, definire un luogo come un agglomerato di tanti microluoghi che non comunicano direttamente tra loro, ma sono semplicemente frutto di una coesistenza.
Probabilmente è più interessante passare ad una visione d'insieme dove questi microluoghi comunicano direttamente tra loro tramite dei collegamenti diretti o indiretti. 

Ritornando ai vettori, durante il percorso scolastico di ogni studente è capitato più volte di disegnare un inviluppo.


Dalla definizione di Wikipedia "
In matematica, l'inviluppo di una famiglia o di un insieme di curve piane è la curva tangente a ciascun membro della famiglia in almeno un punto".

Nella pratica, si definisce un sistema di coordinate in cui una molteplicità di segmenti, disposti sul piano secondo una regola molto semplice, definisce una curva lungo i punti d'intersezione tra i vari segmenti.

Si definisce così un sistema di fili che sembra quasi dare l'illusione di una curva.
















Esempi di questo tipo li ho ritrovati in strutture ingegneristiche come i ponti di Calatrava, dove i tiranti definiscono un inviluppo.


Ho pensato, così, di realizzare l'autoritratto secondo questo principio, che è anche quello alla base della string art;
inizialmente ho definito una rete e collegando da parte a parte i vari punti con dei segmenti ho definito le prime prove del lavoro.
Il risultato era poco convincente, soprattutto per il numero poco considerevole di rette e di punti di partenza lungo il bordo;
infatti la risoluzione della figura in questo caso aumenta all'aumentare del numero dei punti di partenza, mentre il numero di rette ne definisce l'accuratezza del disegno.

Ho così affidato il compito ad un software che si occupa di trasformare l'immagine in un sistema di rette (Generatori di Archi).
In alternativa si può anche utilizzare un generatore di string art su Grasshopper scaricabile direttamente da food4Rhino.
Il programma, inoltre, restituisce una serie d'informazioni riguardo le coordinate di ogni filamento.



Con risultato finale, definito da 4000 linee e 288 punti:



La parte interessante di questo autoritratto è, secondo me, l'intreccio continuo tra i vari collegamenti che genera poi un'immagine d'insieme, ci sono poi luoghi più vasti, ed altri luoghi più densi, inoltre una semplice linea senza le altre non restituirebbe quella visione d'insieme di cui parlo.





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