IL NUOVO CATALIZZATORE

Prima di parlare del nuovo catalizzatore è bene fare un ripasso...

Il salto di paradigma che si fa riguarda l'Information Technology che risolve la crisi creando un'estetica di rottura.
L'informazione è al centro del discorso, perchè grazie ad essa si riescono a fare determinate cose:
  • Informazione come comunicazione (perchè l'architettura appartiene al mondo contemporaneo)
  • Informazione come produzione (perchè ci sono anche macchine che costruiscono
  • Informazione come crisi estetica (per il salto che si fa).
Ci sono tre discorsi fondamentali da tenere in conto, oltre al concetto di informazione come crisi estetica:
  • Concetto di Modello, che come abbiamo detto, oggi, può essere parametrico.
  • Concetto di Reificazione, l'oggetto architettonico incorpora le caratteristiche dello strumento che l'ha realizzato. (es. con il BIM si possono fare modelli parametrici
  • Concetto d'Ipertesto o Hypertext, un linguaggio basato sul link, sul salto.
Il nuovo catalizzatore di cui si è parlato è l'Interattività, in quanto l'architettura reifica gli strumenti che adopera, e facendo ciò si porta l'opera ad essere parametrica e quindi in tal senso intreattiva.


L'interattività può essere di tre tipi:
  • Interattività Processuale, quando si lavora ad un progetto lo si pensa in maniera interattiva, essendo la programmazione parametrica dipendente dalle variabili.
  • Interattività Proiettiva, legata alla pelle esterna di un edificio, dove vi possono essere dei giochi di luce e led da rendere la superficie parlante.
Jason Bruges produce facciate interattive, sistemi d'illuminazione che interagiscono con le persone, generatori di disegni...


Oppure  alcuni lavori di Miguel Chevalier, dove le architetture diventano parlanti.

 
E molti altri anche Ned Kahn.

  • Interattività Fisica, quella in cui l'uomo e l'ambiente interagiscono con l'edificio. Questa è un tipo di interazione legata molto al concetto di sensore (rilevamento/movimento, temepratura, ultrasuoni, infrarossi, laser....). Dipende dai materiali utilizzati e dalla componente umana.
Un esmpio di quest'ultimo argomento può essere la torre di Toyo Ito, la torre dei venti. Di base la torre è provvista di molti sensori che fanno sì che l'edificio cambi dai colori alla musica.


Si citano anche Diller+Scofidio con il Blur Building.







Fonti:
















Commenti

Post popolari in questo blog