INFORMAZIONE E ARCHITETTURA


Thomas Kuhn ha una formazione da storico della fisica, così descrive la storia di ogni scienziato e di cosa l'ha portato a formulare determinate teorie.

Ciò che la scienza cerca di definire è la realtà e, quindi, crea dei modelli che spieghino come il mondo funziona.
Con la Fisica Classica si pensa a dei modelli interpretativi della realtà su basi sperimentali e scientifiche (nel senso di provato).
Verso il '900 c'è stato il cosidetto salto di paradigma che Kuhn stesso formula per definire un modo differente di vedere e approcciarsi alla scienza, rende così chiaro che alla fisica classica si oppone la Teoria della Relatività e la Teoria dei Quanti.
Ciò che formulò Einstein si rivelò, poi, essere molto interessante e la sua teoria venne definita come predittiva.

Anche nella tecnologia c'è stato un salto di paradigma che ha portato semplici lavori manuali ad essere affidati a delle macchine, ovviamente ciò non porta ad un nuovo modo di fare architettura, ma semplicemente ad un nuovo approccio.
Importante è ricordare che anche l'architettura informa e, quindi, partecipa attivamente al discorso comunicando (esisto in quanto informo).
La comunicazione è rilevante in architettura e ci possono essere anche qui differenti modi di farlo, tra questi la Soggettivazzione e le figure retoriche.
Inoltre la comunicazione si dice essere marsupiale, proprio perchè, come un marsupio, vi è un dentro ed un fuori che porta a dover analizzarer più profondamente la cosa.

Durante l'epoca industriale questo discorso viene a mancare a favore di una produzione standardizzata, ad una migliore funzionalità e poca retorica, concetto che si riflette passivamente anche sull'Architettura Moderna. 
Si pensa a vendere un prodotto e questo va fatto nella maniera più oggettiva possibile, anche se, pensando alle pubblicità, non sempre il punto di vista era neutrale.

In questa pubblicità, ad esempio, l'uso della retorica è tra il velato e l'esplicito. Inizialmente non evidente, possiamo notare la donna stesa a terra con una mela tra le mani, un chiaro richiamo alla letturatura fiabesca che ci porta al collegamento tra la mela e la morte. 
In questo scenario al centro dell'inquadratura vi è una borsa, il soggetto principale che si cerca di pubblicizzare.
Non è immediato e chiaro il messaggio e ciò porta il compratore a dover decriptare ciò che sta vedendo arrivando a conclusioni personali.




Anche in architettura ad un certo punto abbiamo il cosidetto salto di paradigma.


Quando venne proposto il progetto di Jørn Utzon da Saarinen, poi approvato e realizzato, vi era molto malcontento tra i grandi dell'architettura. Non viene minimamente apprezzato proprio per la poca funzionalità delle sue forme articolate, non vi è logica funzionale, vi è solo una rottura dei tabù e una liberazione della forma.

In seguito avremmo esempi più pronunciati come il progetto di Daniel Libenskind a Berlino (1999) che è esemplare per questo passaggio tra l'architettura moderna e quella contemporanea.
L'ampliamento del museo da lui realizzato ha un forte richiamo evocativo che porta alla mente ricordi atroci della seconda guerra mondiale, tutto ciò reso possibile dal tipo di comunicazione con cui l'architetto adopera.

In seguito sempre più architetti si discosteranno dall'oggettività architettonica che vi era stata sino a questo momento. 
Importante ricordare la mostra al Moma di NY "deconstructivist architecture" che ha generato un input decisivo per molti architetti quale Zaha Hadid, Peter Eisman, Rem Koolhas...


In questo scenario famoso è il Museo di Bilbao realizzato da Ghery, in cui vi è un divincolamento da quell'architettura oggettiva e un completo abbandono alla forma libera. Di quest'opera è rilevante riconoscere un'importanza di tipo collettivo in quanto è diventato il Simbolo della collettività, mentre in passato la cattedrale era luogo d'incontro, adesso anche questa nuova architettura è fatta per rappresentare la comunità.

In questo contesto è evidente il contrasto d'idee tra una società che predilige funzionalità e anonimato e una nuova che invece tende a realizzare opere monumentali di importante rilievo la cui caratteristica regina è l'aspetto figurativo.

Nella storia dell'architettura c'è sempre stata una ricerca formale che ha portato la fabbrica ad essere associata a dei simboli. Questa lettura può avvenire sia rispetto all'aspetto formale dell'edificio, sia rispetto al contenuto dell'opera stessa.
Alcuni esempi del rapporto tra simbolo e forma:


i rapporti
matematici, simbolo di perfezione e ordine, per i greci,




l'uomo, simbolo di centricità, durante il Rinascimento, 











Un altro tipo di rapporto tra forma e simbolo è probabilmente la tipologia come simbolo della società:
la chiesa per lo spirito, il municipio per l'ordine, la biblioteca per la mente, il negozio per la singolarità, l'ospedale per il corpo...



Forse sono questi i luoghi da risaltare e da attivare all'interno della città per ricreare il senso di collettività; non a caso si chiamano opere pubbliche.


Mentre alcuni esempi più interessanti li vediamo, come nel caso del museo di Bilbao, nella ricerca di rapporti tra contenuto e simbolo.




In questo caso, come per Bilbao, abbiamo il Colosseo come l'edificio del  popolo, simbolo di rivincita e riapproprazione.

"Il simbolo è un elemento della comunicazione, che esprime contenuti di significato ideale dei quali esso diventa il significante. Tale elemento, sia esso un segno, gesto, oggetto o altra entità, è in grado di evocare alla mente dell'osservatore un concetto diverso da ciò che il simbolo è fisicamente, grazie a una convenzione prestabilita (es. la croce è il simbolo del Cristianesimo) o a un aspetto che lo caratterizza (es. il leone è il simbolo della forza)" (Wikipedia)

Forse in tal senso, mi sento di affermare che l'opera pubblica va pensata come simbolo della nuova società.



Fonti:

Illustrazioni:




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